La capitale dell’ex colonia olandese del Suriname (indipendente dal 1975) conserva interessanti resti dell’epoca coloniale nelle fortezze poligonali a difesa del mare e nelle chiese protestanti. Sorge sulla foce del fiume Commewijine, mentre l’area circostante è abitata prevalentemente da pescatori di gamberi e da coltivatori di canna da zucchero.
Il Suriname, e Paramaribo in particolare, è un autentico melting-pot etnico. Il gruppo più numeroso è costituito da indiani discendenti dai lavoratori immigrati dall’India nel XIX sec., a questi si affiancano indiani americani, creoli, giavanesi, cinesi, ebrei sefarditi, boeri (discendenti dei colonizzatori olandesi) e i cosiddetti “maroons”, discendenti degli schiavi africani fuggitivi che si rifugiavano nell’impenetrabile foresta, dove crearono grandi comunità libere.
Il centro storico, dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità, è uno spettacolare esempio di architettura europea realizzata con influenze esotiche. Tra i siti di maggiore interesse c’è Fort Zeelandia; i Palm Gardens e il Palazzo Presidenziale, un maestoso esempio di architettura coloniale inserito nel contesto verde di Piazza dell’Indipendenza.
Un viaggio alla scoperta del più piccolo stato del Sudamerica: il Suriname. Un paese incredibile per la diversità etnica che si riscontra nella musica, nei profumi e nei sapori. Un melting pot di cultura, tradizioni e religioni.
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