La Cueva del Indio (Camagüey) si trova all’estremità occidentale della Sierra de Cubitas, sul versante meridionale del Cerro Tuabaquey, nel passaggio delle trincee.
È composto da 14 stanze, la prima lunga 17 m e alta 12 m.
I disegni sono stati realizzati su muro e grazie alla formazione di una nicchia, da dove arriva la luce del sole, vengono illuminati direttamente, creando un’illusione ottica unica.
Il principale motivo pittorico di colore rosso, raggiunge più di 1 m di altezza e rappresenta una faccia o una maschera molto geometrizzata con gli occhi su cui sembra un diadema o una corona. Vicino a quella figura ce n’è un’altra con due rombi uniti da una linea di fondo dritta. Negli scavi effettuati, sono state trovate sepolture, una delle quali con segni come scanalature o disegni.
I ricercatori Karl F Koopman e Rodolfo Ruibal (1955), José Álvarez Conde (1957), S. Anderson e CE Nelson (1965) e Antonio Núñez Jiménez (1973) affermano che il tipo di sito situato in quella grotta è l’accumulazione di Strigiformes Egagrópilas, senza specificare la fase in cui ha avuto origine.
Degli studi approfonditi dimostrano che questa caverna fu usata dai Mambis per i loro incontri, quindi una carta posta da Ignacio Agramonte, maggiore generale dell’esercito liberatore, viene mostrata all’ingresso. Questa grotta fu ribattezzata in onore dell’archeologo Camaguey Felipe Pichardo Moya con il nome di Cueva de Pichardo nel 1956 quando Rolando Escardó riconobbe ricercatore e professore dell’Università Centrale di Las Villas, Manuel Rivero de la Calle e Antonio Núñez Jiménez in visita a Cueva del Indio.
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